I Martedì di San Domenico: riflettere sulla libertà religiosa tra negazioni, sfide e speranze
La libertà religiosa non è solo un diritto scritto nelle costituzioni o proclamato nelle carte internazionali: è la misura della dignità di una società, la cartina di tornasole della sua umanità. Su questo tema – urgente, complesso e troppo spesso dimenticato – il Centro San Domenico di Bologna dedica il secondo incontro del ciclo “I Martedì di San Domenico”, giunto alla sua 55ª edizione, martedì 28 ottobre 2025 alle ore 21, nel Salone Bolognini del Convento di San Domenico.
L’appuntamento, intitolato “Libertà religiosa: le negazioni, le sfide, le speranze”, vedrà il dialogo tra Gianni Criveller, direttore di AsiaNews e teologo missionario tra i popoli cinesi, e Massimiliano Tubani, direttore di Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia, fondazione pontificia che da decenni sostiene comunità cristiane perseguitate nel mondo.
Il titolo dell’incontro mette in luce tre parole-chiave che tracciano una geografia spirituale e politica del nostro tempo. Le negazioni della libertà religiosa sono ancora numerose: secondo i rapporti internazionali, oltre due terzi della popolazione mondiale vive in Paesi dove professare la propria fede può comportare discriminazioni, violenze o addirittura la morte. Dalla repressione dei credenti in Cina e in Corea del Nord, alla persecuzione di minoranze religiose in Medio Oriente, fino alle nuove forme di intolleranza e secolarismo militante in Occidente, la libertà religiosa rimane un diritto fragile.
Ma il confronto non si limita alla denuncia. Le sfide riguardano anche la capacità delle comunità religiose di testimoniare la propria fede in modo credibile e dialogante, di contribuire alla costruzione di società inclusive e pacifiche. In un mondo attraversato da conflitti identitari e da nuove polarizzazioni, la libertà di credere – o di non credere – è terreno di incontro e non di scontro.
E tuttavia, come sottolineano gli organizzatori, ci sono anche le speranze: esperienze di convivenza interreligiosa, testimonianze di perdono, gesti di solidarietà che nascono proprio dove la fede è minacciata. Sono segni discreti ma potenti di un’umanità che non si arrende alla logica della paura e della chiusura.
L’incontro dei “Martedì di San Domenico” si inserisce nel solco di una tradizione che da oltre mezzo secolo anima la vita culturale e spirituale di Bologna, offrendo spazi di riflessione libera e rigorosa su temi che interrogano la coscienza collettiva. Il Centro San Domenico, promosso da un’associazione di promozione sociale ed ente del Terzo settore, continua così la sua missione di dialogo tra fede, cultura e società.
La partecipazione è gratuita, ma è consigliata la prenotazione all’indirizzo centrosandomenicobo@gmail.com entro le ore 16 del giorno precedente. Per l’occasione, sarà possibile parcheggiare in piazza San Domenico a partire dalle ore 20.
In un tempo in cui la libertà sembra un bene scontato ma fragile, l’invito del Centro San Domenico è a fermarsi, ascoltare e riflettere: perché solo una libertà che riconosce l’altro come fratello può dirsi davvero tale.

