Giornata mondiale del rifugiato

Domenica 18 giugno 2023, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, un percorso per conoscere, capire, affrontare le diversità.

Presso la sede C.E.A. LEGAMBIENTE – Via Giolitti 27, Cinisello Balsamo a partire dalle 15.30.

Quest’anno le associazioni che aderiscono a Umanità Migrante si apprestano a festeggiare la “Giornata Mondiale del Rifugiato” cercando di disegnare il doppio volto dell’accoglienza: da un lato l’esperienza emotivamente molto forte di chi salva vite in mare, dall’altro il racconto di chi favorisce l’integrazione. Senza dimenticare però le ragioni che spingono le donne, gli uomini e anche i minori a lasciare il proprio Paese per affrontare un percorso pieno di sofferenza e di rischi anche mortali. 

Come il naufragio di Cutro ci ha drammaticamente mostrato, il mancato intervento dei soccorsi ha determinato la morte di decine di persone, provenienti spesso da Paesi in guerra o governati da dittature (con buona pace dell’articolo 10 della Costituzione che tutela il diritto di asilo, oltre che delle norme internazionali sul soccorso in mare). Intervenire in aiuto delle imbarcazioni in difficoltà (e quelle che trasportano migranti lo sono tutte, perché sovraccariche e totalmente inadeguate ad affrontare in sicurezza la navigazione con ogni condizione di tempo) è compito della Guardia costiera (ma a Cutro non si è mossa) e di tutti quei mezzi di soccorso che le ONG, si ostinano a continuare a mettere in mare per intervenire in seguito alle richieste di soccorso, tra ogni forma di ostruzionismo e assurde accuse di connivenza con i trafficanti. Lia Manzella, vicepresidente di ResQ, People Saving People, interverrà per parlare della sua esperienza durante i salvataggi in mare, una testimonianza preziosa e coinvolgente.

Alla domanda un po’ ipocrita di chi chiede “perché affrontare rischi così grandi, coinvolgendo anche dei bambini”, risponderà l’Officina teatrale di Mille&UnaVoce con: “Nessuno mette suo figlio su una barca a meno che l’acqua sia più sicura della terra”, un racconto a più voci in cui si narrano le storie di chi decide di intraprendere questo cammino pur se irto di pericoli, un cammino della speranza quando ogni altra speranza è persa.

È però anche importante capire cosa succede dopo che i migranti sono giunti nel nostro Paese portando un carico di dolore e di ferite difficili da ricucire. E allora ecco il racconto di chi opera per aiutarli a superare i loro traumi. Ne parlerà Giovanna Bianco, psicologa di Emergency che si occupa del Programma Italia per l’assistenza e la cura.

Infine gli ultimi due interventi affronteranno il tema dell’integrazione: Daniela Strada, docente dei corsi di lingua italiana del CPIA2 Milano, illustrerà le modalità di organizzazione ed attuazione dell’insegnamento della lingua, strumento prioritario per l’inserimento nel Paese di accoglienza e infine un rappresentante del SAI descriverà il funzionamento del Sistema di Accoglienza e Integrazione per i richiedenti asilo a Cinisello Balsamo.

Un programma ricco di spunti che ci aiuta a conoscere la realtà di un fenomeno di cui molto si parla e poco si sa.

Per informazioni: umanitamigrante@tiscali.it