Don Ciotti ad Alba

Il grande Tempio di San Paolo strapieno accoglie Don Luigi Ciotti lunedì sera 8 novembre ad Alba. Il fondatore del “Gruppo Abele” e “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” relaziona su “Quale beatitudine (Mt 5,1-12). Vedere le povertà attuali per sostenere la ricchezza autentica”, all’interno del programma d’incontri organizzati dal Centro Culturale San Paolo. Una vita blindata anche sull’altare eppure lui, Don Ciotti, ha un sorriso magnetico e uno sguardo difficili da dimenticare. Ti avvolge e ti cattura con la stessa forza della sua stretta di mano. Una forza che trasmette energia vitale, coraggio.  Quel coraggio che – sostiene Don Ciotti – serve oggi perché siamo sempre più chiamati a fare la nostra parte noi che vogliamo la giustizia, la pace, la dignità.

“Coraggio vuol dire avere cuore”, dice Don Ciotti. E incita: “Dobbiamo avere coraggio. Dobbiamo avere cuore”. Davanti alla folla del Tempio di San Paolo Don Ciotti parla dell’impoverimento materiale e sociale che circonda il nostro Paese. Delle insoddisfazioni personali trascinanti verso il ricorso alla chirurgia estetica, l’anoressia, la bulimia, il consumo di psicofarmaci. Tanta povertà ma “La più grande è quella di costruire ricchezze”. “Molti sprecano, altri sono avari. Molti sprecano risorse di altri ma anche chi è avaro è ingiusto”. E poi, il parallelismo tra povertà e giustizia: “Sono indivisibili. Dobbiamo essere poveri dentro per portare contributi alla giustizia”. Nel suo accorato discorso il sacerdote contro le mafie ricorda l’impegno e il coraggio di Don Giuseppe Puglisi assassinato dalla mafia e di Don Peppe Diana assassinato dalla camorra. Cita Gandhi: “La regola d’oro è agire senza paura per ciò che si ritiene giusto”. Parla di legalità Don Ciotti: “Parola che tutti sbandierano, anche quelli che la calpestano tutti i giorni”. E sostiene: “Non c’è legalità senza uguaglianza” e “il primo dovere di legalità dobbiamo averlo verso la Costituzione”.

Parole per riflettere anche sulla libertà: “La più grande umiliazione della vita è la privazione della libertà. Tutti siamo chiamati a mettere in gioco la nostra libertà per liberare chi libero non è”. E poi libertà e cultura. Secondo Don Ciotti “La cultura garantisce la libertà alle persone, risveglia le coscienze. La cultura è patrimonio della salute e della democrazia di un paese”. (da www.targatocn.it)